CITAZIONE (Joyrayd @ 19/11/2022, 19:05)
Ragazzi Parodi si è superato! Se fosse tutto realizzato, Martedì/Mercoledì praticamente siamo arabi!
Rido o piango...boh.
Riporto per dovere di cronaca....
Purtroppo dopo mesi di annunci e dura essere ottimisti.
Cessione Sampdoria, Rotschshild ha detto sì
250 milioni per gli uomini dello sceicco
Dopodomani la banca Rothschild, sede di Ginevra, darà il via libera al maxifinanziamento richiesto dallo sceicco Faleh Khalid Al Thani. Duecentocinquanta milioni di dollari saranno messi a disposizione della Sampdoria. Il finanziamento era stato richiesto nei giorni scorsi, con adeguata garanzia firmata dallo sceicco Al Thani, attraverso la Banque Heritage di Ginevra, l’Istituto di credito di riferimento dello sceicco in Svizzera, presso il quale custodisce alcuni asset del proprio patrimonio personale e un conto corrente adeguatamente dotato di liquido. Qualcosa come quasi 200 milioni su un patrimonio complessivo di circa un miliardo di dollari.
I ritardi nella definizione del deal sono stati provocati dalla intricata posizione giuridica in cui si trova la Sampdoria, prigioniera di un trust e inserita nel castello di società del gruppo Ferrero. Lo sceicco e i suoi legali (l’avvocato ginevrino Gregoire Mangeat ha in mano la pratica) hanno preteso ed ottenuto garanzie di restare indenni da qualunque azione di responsabilità e/pretesa risarcitoria da parte dei creditori di Ferrero. Nonché la salvaguardia da una eventuale azione revocatoria. Questi e non altri sono stati i motivi che hanno fattoi slittare la conclusione della trattativa. Avviata a settembre con l’offerta dello sceicco (40 milioni di euro) accolta da Vidal.
La conferma scritta del finanziamento messo a disposizione da Banca Rothschild permetterà nel giro di alcuni giorni di effettuare il trasferimento dei 40 milioni di dollari sul conto escrow aperto dallo sceicco presso la filiale elvetica di Bper Banca, ancora a Ginevra. Sarà l’escrow agent Francesco Console a notificare a Gianluca Vidal, il trustee del fondo Rosan (dove era stata collocata la Sampdoria), l’avvenuto accreditamento del denaro. La destinazione finale dei 40 milioni verrà sanzionata contestualmente alle firme sul contratto di compravendita della Sampdoria da parte del plenipotenziario dello sceicco Al Thani, Imad Aounallah, e del trustee Vidal. In altre parole soltanto dopo avvenuto il signing (le firme) sul contratto di compravendita del club, Vidal entrerà in possesso dei 40 milioni e li destinerà allo scopo indicato dai concordati: soddisfare (parzialmente) i creditori delle due società del gruppo Ferrero che avevano chiesto ed ottenuto il concordato preventivo. Eleven Finance e Farvem.
Nel frattempo da parte di Vidal saranno messi a disposizione degli esperti contabili nominati da Console i conti aggiornati sulla situazione di bilancio della Sampdoria. In sostanza l’ultima trimestrale, da poco approvata dal cda blucerchiato. Si tratta della cosiddetta confirmatory due diligence, un passaggio previsto dalla legge che non implica alcuna variabile rispetto alla decisione di acquistare il club. Lo sceicco aveva ottenuto l’imprimatur della famiglia Al Thani ad effettuare l’investimento e le ultime resistenze, da parte della madre, che è la zia dell’emiro Tamim bin Hamad Al Thani (la massima autorità politica del Paese) sono state superate dal lavoro diplomatico svolto da Francesco Di Silvio, l’unico italiano che ha accesso diretto alla famiglia reale. La signora era stata scottata da precedenti cattive esperienze di investimenti fatti in Italia, a Milano e in Costa Smeralda) ed aveva esitato a dare il proprio benestare al figlio, al contrario del padre e della sorella, entrambi entusiasti del deal.
La verifica sui conti dovrebbe essere sbrigata abbastanza rapidamente. A quel punto si potrà fissare l’appuntamento col notaio incaricato di redigere il rogito di cessione della Sampdoria dal trust alla nuova proprietà araba. Fin dal versamento sull’escrow dei 40 milioni gli uomini dello sceicco potranno prendere in mano la situazione e cominciare a lavorare per rifondare la Sampdoria, salvata proprio sul filo di lana. Attraverso la Toro Capital (società che fa capo alla Console & Partners) accreditata presso la Lega calcio, la Sampdoria entrerà nella pienezza dei propri poteri. E si chiuderà finalmente l’era di Massimo Ferrero, durata otto anni e mezzo e conclusa ignominiosamente con l’avventura perigliosa dei concordasti e del trust che l’hanno condotta ad un passo dal fallimento.
Risulta chiaro, mi auguro, come avevo più volte rimarcato, che la società sta esaurendo la benzina (leggi, i soldi) e in mancanza di iniezioni immediate di capitale fresco sarebbe destinata a portare i libri in tribunale. L’intervento in articulo mortis da parte dello sceicco è dunque l’unica exit strategy praticabile in tempi sufficientemente brevi per evitare il peggio. Vidal conferma di aver ricevuto diverse telefonate di interessamento alla Sampdoria (alcuni cavalli di ritorno che avevano in passato analizzato la situazione) e tuttavia non c’è alcun soggetto in data room e tantomeno nessuno due diligence in corso. Ne consegue che qualsiasi altro soggetto che volesse tentare di entrare in pista dovrebbe richiedere due-tre mesi di tempo. Troppi per salvare la Sampdoria. Lo sceicco è già in vista del traguardo, ai suoi uomini interessa poter operare sul mercato di gennaio. Sono quindi ampiamente in tempo per riuscirci, tantopiù che Vialli e Bonetti sono già al lavoro e stanno scremando nomi su nomi da un paio di mesi.
I piani della nuova proprietà sono molto ambiziosi. Come ho scritto, sono già stati stanziati 250 milioni di dollari, dei quali un centinaio saranno spesi immediatamente: ai 40 milioni destinati a Vidal (in realtà quasi 45 con le spese del conto escrow, l’onorario a Console, i costi vivi dell’operazione bancaria) vanno aggiunti i 30 milioni previsti per l’aumento di capitale necessario a sventare il fallimento e a dare ossigeno alle casse sociali, e i 15/20 milioni che verranno messi a disposizione di Vialli (neopresidente) e Bonetti (responsabile dell’area tecnica) per lavorare sul mercato di gennaio. L’organico verrà quasi totalmente stravolto, saranno una decina i giocatori nuovi che andranno a rimpolpare le forze a disposizione di Stankovic. L’obiettivo è liberarsi dei tanti pesi morti in squadra e liquidare le pendenze con D’Aversa, Giampaolo e Osti: (Faggiano resta per ora in bilico) e rilanciare la squadra in campionato nella corsa per ottenere la salvezza. Mal contati si arriva appunto ad un centinaio di milioni da buttare subito nella fornace. Soltanto per tenere la barca blucerchiata in linea di galleggiamento. Il resto dei finanziamenti già stanziati (150 milioni) verrà destinato ad investimenti da definire nel corso dei prossimi mesi.
Se verranno rispettate tutte le ultime tappe di questa tormentata vicenda – non si vede perché non dovrebbero – nell’assemblea dei soci convocata il 14 dicembre l’attuale cda (Lanna, Romei, Panconi e Bosco) si presenterà dimissionario e gli subentrerà la nuova governance designata dallo sceicco. Avremo tempo di riparlarne. Della vecchia guardia resterà ben poco, questo è certo. Non soltanto ai piani alti.