Quali sono le strategie societarie?

Confidate troppo nelle mie conoscenze di diritto e affini. Comunque.

Il CdA è in prima convocazione il 14 dicembre e in seconda il 19. Entro il 14 si dovrebbe sapere 1) se il Governo accetterà la rateizzazione; 2) se sono pervenuti a Vidal bonifici di varia natura o offerte vincolanti.

Scenario 1. A Vidal sono pervenute offerte vincolanti o bonifici di varia natura. Ne dà comunicazione ai soci, Vanessa e Giorgio ma forse anche lo stesso Massimo se si scoprisse che dietro a Unione Fiduciaria c'è sempre il Viperetta (ma comunque Vanessa e Giorgio non decidono autonomamente dato che fanno quello che vuole Ferrero), e i soci a quel punto prendono atto. Se l'offerta è idonea a soddisfare concordati e debiti di Holding Max, Vidal - ex lege - dovrebbe essere obbligato ad accettarla. Lo ha detto anche lui. Se fosse inferiore si apre la difficile partita del "best interest". Ossia: qual è il miglior interesse per i beneficiari del trust (i Ferrero) e per il concordato? Va da sé che il fallimento della Sampdoria risponde ad entrambe le domande: è il peggior scenario possibile. Per cui dovranno decidere se accettare o meno l'offerta con un passaggio, tramite il giudice delegato e l'avvocato Ponti anche sul fronte del tribunale fallimentare di Roma che - LO RIBADISCO - non ha potere di obbligare Ferrero a vendere. L'unico potere che ha è dire stop ai concordati.

Scenario 2. A Vidal non sono pervenute offerte vincolanti o bonifici di varia natura. La Sampdoria ha necessità di ricapitalizzare di una cinquantina di milioni (30 per i pagamenti dovuti al Fisco e 20 per stare a galla e fare mercato). A quel punto il CdA chiederà ai soci l'aumento di capitale e loro non potranno farlo. Ed è qui che entra in gioco il QUANTUM dovuto al FISCO. Se al Fisco, entro il 16 febbraio e non più il 22 dicembre, la Sampdoria deve "solo" 3.5 milioni di euro, è più facile che Ferrero non permetta di deliberare l'apertura a terzi soggetti per l'aumento di capitale. Ovviamente deve presentare lui stesso in quella sede una linea di credito che possa coprire la cifra di cui sopra. Se invece non ci sarà rateizzazione, per Ferrero sarà ben più complicato trovare un benefattore che gli apra una linea di credito pari ad almeno 32 milioni di euro (per il Fisco). E a quel punto senza l'apertura alla ricapitalizzazione da parte di terzi, si va danzando verso il fallimento.

In questo secondo scenario mi viene da affermare che ci sarebbe l'immediata destituzione del CdA (per dimissioni) e il ritorno di Ferrero e suoi accoliti all'interno del consiglio. Per andare a sbattere contro un muro, sia chiaro.