Antônio Carlos Cerezo (1986-1992)

centrocampista

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    Datemi un Ce, datemi un Re, datemi un Zo! Auguri Cerezo!


    Uno dei centrocampisti più forti nella storia della Sampdoria, protagonista dello storico scudetto blucerchiato del 1991, oggi compie 65 anni: Antonio Carlos Cerezo, meglio conosciuto come Toninho Cerezo.

    Il brasiliano era un centrocampista dalla grande tecnica accompagnata da personalità ed intelligenza tattica ma era anche un ottimo giocatore in fase di finalizzazione, autore di gol pregevoli. Tutte caratteristiche che lo rendevano un centrocampista moderno a tutto campo. Grazie anche alla sua simpatia, indimenticabile la sua chioma ossigenata per la festa scudetto, rimane da sempre nel cuore della tifoseria blucerchiata.

    Arrivato in blucerchiato dalla Roma nell’estate del 1986 all’età di 31 anni, diventa subito una pedina fondamentale nell’undici blucerchiato. Con Boskov in panchina, diventa il perno inamovibile del centrocampo, contribuendo alla conquista dei trofei del periodo più bello della storia blucerchiata. Il primo trofeo blucerchiato che conquista è la coppa Italia del 1988 (la seconda nella storia blucerchiata), arrivata nei tempi supplementari grazie alla rete di Salsano. La stagione successiva arriva un’altra coppa Italia, contro il Napoli in cui segna una rete nella schiacciante vittoria a Cremona nella finale di ritorno per 4 a 0.

    Il 9 maggio 1990 arriva anche il trionfo nella Coppa delle Coppe contro l’Anderlecht, in cui il brasiliano è però assente, l’ultima sua presenza nella competizione è nei quarti contro il Grasshoper, in cui segna la rete del vantaggio blucerchiato nella vittoria per 1-2. Il più grande successo è ovviamente lo scudetto 1990-91, arrivato matematicamente nella partita contro il Lecce a Genova, vinta per 3-0 in cui l’ex Roma si è reso protagonista segnando la prima rete, terza stagionale. Ultima coppa vinta dal verdeoro è la Supercoppa Italiana contro la sua ex squadra, la Roma, per 1-0 grazie alla rete di Mancini.

    Lascia la Sampdoria al termine della stagione 1991-92, conclusasi con la deludente sconfitta in finale dei Coppa dei Campioni contro il Barcellona a Webley. La sua esperienza blucerchiata si conclude con 216 presenze e 25 gol.

    TANTI AUGURI TONINHO!

    https://blucerchiando.com/2020/04/21/datem...-auguri-cerezo/

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    Edited by Alexcer395 - 21/4/2020, 11:31
     
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    Cerezo a quota 65: «Genova è la mia saudade»

    Genova – Ciondolante, a volte anche scomposto, intelligentissimo. Piedi e cervello fino, sempre il sorriso. Toninho Cerezo arrivò alla Samp nell’estate del 1986 e l’età, presunta, di 31 anni (qualcuno sussurrava più vecchio, come per Eto’o tanti anni dopo). Sembrava un giocatore sul viale del tramonto e invece alla Samp vinse lo scudetto, 2 Coppe Italia, la Coppa Coppe, la Supercoppa, quasi una Coppa dei Campioni e un’altra Coppa Coppe. Restò sei stagioni indossando 215 volte il blucerchiato (con 25 reti) e divenendo un trascinatore di quello squadrone miracoloso che aveva in Paolo Mantovani un grande papà, in Mancini e Vialli i gemelli del gol e in lui, il “Tira e molla”, un direttore d’orchestra. Oggi Cerezo compie 65 anni e li festeggia da solo in Brasile con tanta nostalgia di Genova.

    Saudade al contrario?


    «Precisamente. Mi hanno lasciato qui solo soletto: povero nonno Toninho, ormai sono un nonno, mica un ex calciatore (sorride)»

    Chi l’ha lasciata?

    «I miei nipoti. Erano qui fino a poco tempo fa adesso sono tornati a Genova. I due maschietti, che sono sampdoriani come papà Pietro, e le due femmine, loro invece genoane. Ormai vivo per loro e di ricordi».

    Ci dica la verità: li fa proprio oggi i 65? Scherzavano sulla sua data di nascita...

    «Vi pare che mentirei ora che sono un nonnetto? (ride). No no, ne faccio 65 il 21 aprile, garantito. Mi sembrano già tantini, vi pregherei di non aggiungermene altri».

    Come festeggerà?

    «Con un piatto di pasta al ragù fatto in casa che la mia segretaria, che è la stessa da trent’anni ed è genovese, mi sta preparando. Dobbiamo stare in casa anche qui in Brasile per il virus, niente festa».

    Che posto ha Genova nel suo cuore?

    «Volete scherzare? Ho casa a Genova oltre che a Belo Horizonte, 2 figlie e nipoti a Genova, mi sento più a casa lì che qui, non vedo l’ora di tornare».

    Sente ancora i suoi vecchi compagni blucerchiati?

    «Sempre. Lanna, Vierchowod, il Mancio, Vialli, tutti. La nostra forza era essere una famiglia prima che compagni e le famiglie non si perdono».

    Cosa le viene in mente se ripensa a quegli anni?

    «Che da Quarto a Nervi a Bogliasco era una casa unica: tutti vicini, tutti ragazzi sullo stesso mare, tutti sempre uniti. È questo che ha fatto la differenza anche in campo. In quegli anni alla Samp c’era un ambiente che non trovavi da nessun’altra parte nel mondo dei club di calcio».

    È vera la storia dei cani che portava a Bogliasco e facevano i bisogni sul prato irritando tutti i suoi compagni?

    «È vero soprattutto che gli italiani sono così: si lamentavano a parole di quei cani ma ci giocavano tutti. E quando non li portavo, si lamentavano perché non li avevo portati».

    Anche Boskov accettava?

    «Con lui era diverso. Io sapevo che credeva molto alle scaramanzie e avergli detto che portavano via il malocchio era stato decisivo. Di fronte a questo mister Vujadin taceva, non voleva rischiare di tenere la sfortuna in casa».

    La gioia più grande della sua infinita carriera?

    «Guardate, quando arrivate alla mia età, partendo da dove sono partito io, non riuscite proprio a pensare a una gioia più grande di aver fatto tutto quello che ho fatto come calciatore. Io sono partito da bambino senza le monetine per il bus e oggi ho 65 anni e ho girato il mondo, guadagnato, giocato contro i più forti, vinto, perso. La gioia più grande è stata fare tutto quello che ho fatto».

    www.ilsecoloxix.it/sport/2020/04/2...e-gt-1.38741739

    IMG_6633IMG_6634

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    Edited by Alexcer395 - 21/4/2020, 19:49
     
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    Cerezo, gli anni alla Samp: "Presidente con enorme potere finanziario. Fatto qualcosa simile a quello che Juve fa oggi"

    Durante una lunga intervista rilasciata ai taccuini di Espn.com.br Toninho Cerezo si è soffermato anche sul periodo genovese, che coincide con il momento più alto nella storia della Sampdoria.

    "Avevamo un presidente con un enorme potere finanziario che prese Lombardo, Roberto Mancini, Pagliuca e Vialli. - Le parole tradotte da Sampdorianews.net - Ha comprato i migliori giocatori italiani in quel momento. Hanno formato una squadra che ha avuto molto successo. La dirigenza in quel momento era molto buona e penso che abbiamo fatto qualcosa di simile a quello che la Juventus fa oggi, ovvero comprare il meglio dall'Italia e completarlo con gli stranieri.

    Nella finale contro il Barcellona avevamo un'ottima squadra ed è stata una partita molto controversa. Abbiamo perso per un goal di Ronald Koeman, che battè con un tiro Pagliuca. Avevamo creato molte occasioni per segnare, ma la palla non voleva entrare".

    https://www.sampdorianews.net/news-naziona...-fa-oggi-114299
     
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    Cerezo: «La Sampdoria ce la farà. Giampaolo? Mi piace per un motivo»

    Toninho Cerezo, ex calciatore della Sampdoria, ha fatto il punto sul Derby della Lanterna contro il Genoa: le sue parole a Il Secolo XIX.

    SENSAZIONI – «Mi fa sempre piacere parlare della Sampdoria. Non bisogna avere paura. Il derby si vince, si perde, ma è sempre bello giocarlo. Certo, meglio vincere ma la Samp ce la farà».

    DERBY – «Il derby è unico, anche se poi ne giochi due all’anno, è una gara diversa. Sono partite stupende perché le due squadre vogliono vincere. Sarebbe bello rigiocarlo ma ormai non riesco. È la sfida più importante della città e sabato lo sarà ancora di più: la classifica non aiuta, a Samp e Genoa servono i 3 punti. Roma è grande, in città ci sono più romanisti, in periferia più laziali. A Genova è diverso: il derby si gioca in ogni quartiere, genoani e sampdoriani sono ovunque, è la partita dei bar, dei ristoranti, dei locali, se ne parla sempre. E devi fare solo una cosa: vincere perché poi ti rompono le scatole. Se perdi con Juve o Inter ci sta. Ma il derby no».

    NIENTE PAURA – «Ma no, non bisogna averla. La Samp a Verona mi è piaciuta e al momento è salva. Hanno giocato da squadra, con più garra. Nel derby non bisognerà giocare per un punto, rischi di prendere gol, devi attaccare per vincere, ma so che Giampaolo farà così: l’ho conosciuto, mi piace, dà un’identità alla squadra, la segue con molta grinta durante la partita e ora serve questo».

    LANNA – «Ero alla cena da Carmine con gli ex della Samp. Come li ho visti? Un po ciccioni ma bene, io invece sono sempre magro, è il mio fisico. A Genova ho le mie figlie, i nipoti, sono stato 15 giorni in famiglia. A Bogliasco, ho seguito un allenamento e ho visto la Primavera contro la Roma: c’erano i miei amici, Lanna e Invernizzi. Il centro sportivo è migliorato, purtroppo la nostra grande Sampdoria ha qualche problema ma i problemi sono fatti per essere risolti. Lanna presidente mi rende contento: è una persona perbene, genovese, sampdoriano, purtroppo ha pochi spazi di manovra, bisogna capire cosa succede con la cessione ma da tifoso conta la squadra e come ho detto per me si salverà però bisogna fare punti subito perché all’ultima c’è l’Inter».

    QUAGLIARELLA – «Per il derby punto sul collettivo ma lui è un grande giocatore: magari ora corre un po meno ma sa finalizzare, se ha la palla buona la butta dentro».

    BOSKOV – «Mai visto un allenatore guidare la squadra con la sua tranquillità, era incredibile. Non l’ho mai visto litigare, aveva sempre la parola giusta al momento giusto, era impossibile incavolarsi davvero con lui, gestiva tutto con il sorriso, le battute, era furbo, intelligente. Diceva “Vialli, Mancini, Cerezo, credere che comandano. Ma comando io”. Non lo dico perché ho vinto con lui, ma era bravissimo nel tenere tutti uniti senza urlare. Non era facile gestire ragazzi di personalità come Vialli, Mancini, Vierchowod, Dossena che volevano sempre vincere anche se poi eravamo e siamo grandi amici, facevamo anche le vacanze insieme, si litigava e si faceva subito pace, abitavamo tutti vicino. Il più rompipalle era Vierchowod, ma meglio averlo nella mia squadra. Quanto picchiavano lui e Invernizzi».

    GENOANI PICCHIATORI – «Non ne ricordo uno in particolare ma con loro giocavo due volte all’anno. Invernizzi mi menava prima quando era nel Como e poi tutti i giorni in allenamento… ma era ed è un grande».

    CANI AL MUGNAINI – «Ne avevo soprattutto uno, un bovaro delle Fiandre, che a fine allenamento entrava in campo, era bravo con la palla, si chiamava Baudo. All’epoca Pippo Baudo era ovunque, giravi canale in tv e lo trovavi sempre. Il mio cane era così: lo trovavi in ogni parte della casa. E così lo chiamammo Baudo».

    RITORNO ALLA SAMPDORIA – «Certo, sarebbe bello dare una mano, magari con i giovani. A Genova ci sono la mia famiglia, i miei amici sampdoriani e Carmine che mi fa arrivare la mozzarella di bufala e fa degli spaghetti con le vongole pazzeschi. È bello come il sole Carmine, ma io resto il più bello di tutti, soprattutto di Vialli e Mancini. Sì, sarei felice di tornare ma ora pensiamo al derby: la Sampdoria deve vincere. Senza paura, ok?».

    https://www.sampnews24.com/cerezo-dichiara...iampaolo-derby/
     
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    Lui da solo oltre che dal lato tecnico anche come carattere vale tutta la rosa , ci tiene più lui alla Sampdoria degli attuali calciatori
     
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    Che persona e che giocatore, con quelle gambe a caracollare a centrocampo e poi sparare bordate da distanza siderale.
    Un fenomeno. L’unico che gli si avvicinava tecnicamente è stato Veron (parere personale). Tra l’altro ha giocato nel Brasile più forte degli ultimi 40 anni. Un centrocampo con lui Falcao e Socrates, oltre a Zico, Junior, EDER, Leandro … ancora mi chiedo come lItalia riuscì a battere quella squadra di talenti. Si allenavano a ritmo di samba.

    Edited by -Alatriste - 28/4/2022, 23:59
     
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    Più bella cosa non c'è, più bella cosa di te, unica come sei... Immensa quando vuoi... GRAZIE DI ESISTERE!

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    La sua simpatia fantastica,una forza della natura,che bei ricordi.
     
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    La storia la "racconti",la matematica non si discute:55-10

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    Ricordo fine anni 80.
    Aveva un localino tra il covo e paraggi.
    Solo una volta lo vidi all ingresso del porto di santa Margherita.
    Avevo una quindicina di anni.
    "Ciao Toni" in modo non del tutto educato...ma si voltó a salutarci con il sorriso. 4 chiacchere. Nulla più. Ma allora, quindicenne, vedere i calciatori bazzicare da quelle parti, per noi era un qualcosa di straordinario. Altri tempi.
    Oggi, con la cafoneria (anche dei foresti) non farebbero vita.

    Comunque, persona amata anche dai genoani del tigullio.
    Sempre sorridente come ronaldinho...
     
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    Mi viene da piangere al solo pensiero di quando alzava le mani per infiammare i tifosi. È stato un giocatore eccezionale!
     
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    Luca Vialli for President

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    samp

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    Offre sempre il suo sorriso anche nei momenti più bui.
    Una persona estremamente positiva. Vede sempre il famoso bicchiere mezzo pieno e soprattutto, con la sua razionale pacatezza, è sempre pronto a fare tutto ciò che è possibile al fine di raggiungere l'obiettivo.
    Grande Toninho!

    CITAZIONE (Bobby the best @ 29/4/2022, 13:35) 
    Mi viene da piangere al solo pensiero di quando alzava le mani per infiammare i tifosi. È stato un giocatore eccezionale!

    A me viene da piangere al solo pensiero di non averlo mai visto giocare. <_<
     
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    Parabéns a uno dei più grandi centrocampisti della nostra storia, buon compleanno Toninho!
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    Più bella cosa non c'è, più bella cosa di te, unica come sei... Immensa quando vuoi... GRAZIE DI ESISTERE!

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    Serio in campo ma molto easy quando era fuori dal rettangolo di gioco.Mitico!!!
     
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    Grande toninho 👏
     
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