Vorrei dipingere i miei giorni coi colori dei tuoi occhi
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Intervista a Manfredi stamattina su Repubblica
Presidente Manfredi, il suo interventismo negli ultimi tempi sembra aver subito una decisa accelerata. Perché?
«Era necessario agire soprattutto su due aspetti, quello della struttura societaria, che andava rinforzata e quello tecnico. Bisognava allargare e completare il Cda, Molango è un ottimo innesto, avvocato, competenza legale, ma pure grande esperienza nel mondo del calcio, tifoso della Samp. A livello di campo bisognava correre ai ripari per i tanti infortuni, migliorando gli aspetti medici e della preparazione, e aiutare, se possibile, le prestazioni della squadra. La classifica si è mossa, è più bella, ma lo dico subito: non si guarda nè avanti, nè indietro. Si ragiona partita per partita, senza porci limiti, ma pure senza proclami».
Quindi non ha fissato un premio promozione?
«No, siamo scaramantici. Ma fosse necessario, sapremo come incentivare il gruppo verso il traguardo».
Risposta di uno che si è già calato alla perfezione nelle pieghe del calcio. L’uomo d’affari Manfredi ha già lasciato il posto al tifoso Manfredi?
«Si e no. Premessa: appena messo piede a Marassi, non si può non diventare tifoso della Sampdoria. Basta guardare la gradinata Sud, il coinvolgimento emotivo è inevitabile. Aggiungo: come squadra stiamo inseguendo la A, per raggiungere i nostri sostenitori, che sono già da serie A. Loro non sono mai retrocessi, lo dicono numeri e passione. In questo contesto devo essere bravo a collocarmi nel mezzo, trovare l’equilibrio fra l’irrazionalità del tifoso, la sua voglia di vincere e la sostenibilità del progetto».
Non suonano come le parole di un imprenditore che deve sempre trovare finanziatori, ma come il proprietario della Sampdoria.
«E’ giusto, perchè lo sono, lo siamo, lo è la Gestio Capital. Facciamo chiarezza una volta per tutte: a giugno la Gestio Capital, attraverso la Blucerchiati, ha comprato il club. C’è un insieme di investitori che supporta questo tipo di operazione. Dispone di capitale a sufficienza per portare avanti questo progetto, ora e negli anni futuri, sia con la squadra in B che, a maggior ragione, in A. Possiamo andare avanti da soli con capitale proprio. Detto questo il mio negozio è sempre aperto, porte spalancate a chi nella Sampdoria, marchio molto noto a livello internazionale, crede e in essa vuole investire. Non servono soldi per sopravvivere, ma per essere più forti e solidi. La differenza va precisata: io giovedì parto con la famiglia per Dubai. Vado in vacanza, non a cercare quattrini. Non siamo assillati dall’intervento del Paperone. Ciò non toglie che abbiamo contatti quotidiani con investitori, anche istituzionali. E che quindi può essere vero il fondo del Qatar, come Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Quando sono andato lì, con Roberto e Andrea Mancini, ho incontrato molti uomini d’affari. E probabilmente qualche impenditore al Pif era legato».
Avete già messo 50 milioni di euro nella Sampdoria, altri 20 ci vorranno per chiudere la stagione. Scusi la franchezza: chi ve lo ha fatto fare?
«Avrei due risposte alla legittima domanda. Una romantica, ma preferisco la cinica. Una Sampdoria in A, con il Baciccia, lo stadio di proprietà, i tifosi di cui dispone, senza retaggi del passato, con un debito strutturato, con ogni area societaria a posto, quanto può valere? Più di 80 milioni. Dunque, anche l’arido uomo d’affari ora sa il perchè».
Serie A o serie B però fa differenza?
«Ovvio, ma programmare vuol dire saper fare i conti con il proprio destino. Noi lo abbiamo fatto, c’è un piano A e un piano B, nulla ci coglierà impreparati. Ad oggi siamo in serie B e questa può essere la prospettiva anche per il prossimo anno. Se così fosse, saremo pronti a fare del nostro meglio per tornare quanto prima dove la Sampdoria merita di stare. Una cosa deve essere chiara per la nostra gente, promettere un anno piuttosto che un altro non ha senso, ma dove è puntato lo sguardo è certo, non può che essere la massima categoria, lo dice la storia di questa società, il suo blasone».
Come finisce con Ferrero?
«E’ già finita, c’è un accordo tombale. Non coinvolge lui fisicamente, ma il trust e le società inserite dentro. Non abbiamo potuto dare seguito agli accordi di maggio, ha avuto qualcosa in più, un extra budget che va ad incidere sul bilancio di quest’anno, ma fra poco sarà solo passato».
Risolta anche la questione Baciccia?
«E’ della Sampdoria, la società si riprenderà il marchio. Si riconcilia con il suo brand».
Lo stadio? Cosa si aspetta dall’incontro di oggi con il sindaco Bucci e con il Genoa?
«Passi avanti verso una soluzione che, è interesse di tutti, deve arrivare più in fretta possibile. Con il Genoa siamo in assoluta sintonia, l’obiettivo è comprare lo stadio. C’è un progetto di partenza che va sviluppato e adattato alle esigenze dei due club. Marassi deve vivere tutti i giorni ed essere una fonte di reddito».
Il nuovo centro sportivo di Bogliasco?
«Pronto entro giugno. Per la tribuna ci vorrà un po’ di più».
Radrizzani?
«Grande amico. Ora è a Singapore. Mi ha aiutato molto all’inizio. Ma con la Samp non c’entra più nulla».
Cerca sempre un direttore sportivo?
«No, abbiamo Andrea Mancini. Ottimo nel mercato di gennaio»
Pirlo?
«Merita solo complimenti. Glieli ho fatti dopo la vittoria con l’Ascoli. I tanti infortuni ci hanno frenato, ma è stato bravo con il suo staff a superare ogni difficoltà. La svolta? Successo con il Palermo, 4 novembre, giorno in cui sono diventato papà. Incontro con la squadra alla vigilia in ritiro, il giorno dopo vittoria. Da lì siamo partiti alla grande».
La squadra femminile?
«Ottimo lavoro con budget limitato. Fa parte a tutti gli effetti della Sampdoria. Era importante mantenere la serie A. Ora bisogna costruirle un progetto attorno. Penso che lo faremo noi, senza aiuti esterni».
https://genova.repubblica.it/sport/2024/03...simo-422372106/
Qua quella del secolo
Il SecoloXIX ha intervistato in esclusiva Matteo Manfredi.
•A che punto sono i lavori per il centro sportivo?
"Abbiamo accelerato pesantemente anche con i pagamenti per completarlo entro fine campionato. La tribunetta invece è uno dei progetti da portare avanti, ma non ha una scadenza."
•Ferrero?
"Abbiamo avuto la sfortuna di non riuscire a dare seguito agli accordi firmati di maggio. Siamo stati tirato per la giacchetta in una negoziazione inutile per un secondo accordo che in un mondo normale non ci sarebbe mai stato. Grazie al giudice Marconi abbiamo chiuso una pratica che poteva vedere la Sampdoria pagare ancora. Abbiamo chiuso con uno sforzo che ci dispiace dovere fare, ma ne siamo obbligati per liberare il club."
•Caso plusvalenze
"Possiamo subire alcune conseguenze dirette, aiutiamo la Procura nel suo lavoro."
•Radrizzani
"È un amico, ma in questa fase non c'è piu. Non è un investitore."
•Futuro
"La Samp non ha una struttura da B e vogliamo tornare in A il prima possibile. Ma avendo trovato macerie e ricevuto bombe fino a martedi non posso garantire che il prossimo anno sarà un all in. Non voglio fare false promesse ai nostri tifosi. Se resteremo in B abbiamo già fatto i conti, ora dobbiamo battere la Ternana."
•Investitori
Non cerco investitori, anzi vi avviso che giovedi parto per Dubai, ma per una vacanza. Abbiamo investito capitale proprio, qui non c'è finanziamento. Abbiamo le risorse necessarie per completare il progetto. Gestio Capital sembra un interregno tra la vecchia proprietà e il magnate arabo o il paperone americano. Se arriveranno le nostre porte saranno aperte, ma per noi questo è stato un investimento programmato con tanto lavoro da fare."
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