Vorrei dipingere i miei giorni coi colori dei tuoi occhi
- Group
- Vecchia spugna
- Posts
- 33,765
- Reputation
- +288
- Location
- Genova - Marassi
- Status
- Anonymous
|
|
Sampdoria, tutto cominciò ad Ascoli. Da cinque mesi la marcia è da play off. Ecco cosa sogna la squadra
Sabato 7 ottobre, stadio di Ascoli, poco dopo le 18. Con i soliti rimpianti, De Luca nel finale ha fallito l’occasione della possibile vittoria, non sfruttando un assist di Giordano e facendosi respingere la conclusione da Viviano, la Sampdoria pareggia per uno a uno contro i padroni di casa, rimediando con un rigore trasformato da Borini al gol sul finire di primo tempo di Nestorovski.
Sembra un pareggio insignificante e così viene archiviato, anche se le cronache dell’epoca parlano di panchina di Pirlo salvata da Borini, perchè qualcuno sosteneva che il tecnico fosse in discussione e che dalla nuova proprietà (allora Manfredi e Radrizzani entrambi in copertina) fosse già stato contattato un eventuale sostituto.
Non ci fu nessun cambio della conduzione tecnica e non solo per via della sconfitta evitata. I dirigenti avevano già ribadito la propria fiducia al tecnico e dopo quella gara si mantennero fedeli a questa linea di condotta. Va detto però che il momento era grave e lo stesso Pirlo lo dimostrò con alcune scelte, una prudente difesa a tre, che lui ammise non amare (chi lo avrebbe detto che con altri interpreti 5 mesi dopo sarebbe diventata un punto di forza), al posto della più spregiudicata retroguardia a 4, un atteggiamento guardingo e una maggiore attenzione ai particolari, per portare a casa a tutti i costi dei punti.
Del resto, riguardando la classifica dopo quella nona giornata, a pensarci vengono i brividi. C’era la prima sconfitta stagionale del Parma a Venezia, ma le altre grandi correvano, soprattutto Catanzaro e Palermo, le squadre che oggi occupano la quinta e la sesta posizione. La graduatoria recitava così: Parma 20, Palermo 19, Venezia e Catanzaro 18, Cosenza e Como 14, Cremonese e Cittadella 13, Modena 12, Brescia, Sudtirol e Bari 10, Pisa e Ascoli 9, Reggiana 8, Ternana e Spezia 6, Feralpisalò 5, Sampdoria 4, Lecco 1. I blucerchiati erano penultimi, un piede in serie C, i play out ad un punto, l’ottavo posto a 9 lunghezze. Lecito, per il blasone blucerchiato, storcere il naso per il pareggio ad Ascoli, ma in realtà si poteva parlare di punto prezioso.
Ebbene, allora non si sapeva, ma è da quel giorno che è iniziata la grande rimonta. La Sampdoria in 21 gare ha raccolto 36 punti, solo Parma (45), Cremonese (43), Como (41) e Venezia (39) hanno fatto meglio. Fosse cominciato allora il campionato, la squadra di Pirlo sarebbe quinta. Guardiamo le due squadre più a portata di mano, Palermo e Catanzaro. I siciliani avevano 15 punti in più, ora solo 9. I calabresi erano a +14, ora sono a +9. Riprendere una di queste 2 rivali è quasi impossibile (mancano 8 turni), anche se c’è ancora lo scontro diretto, in trasferta però sia con i rosanero che con i giallorossi. Ma se la Samp conservasse la media delle ultime 21 gare, chiuderebbe a 54, quota che garantisce l’ingresso nei primi 8.
Ventun partite non sono poche, permettono di capire come la squadra blucerchiata abbia ormai da qualche mese trovato una sua quadratura. Certo, non sono mancati ancora gli alti e bassi, la squadra ha fatto fatica soprattutto a gennaio, ma non c’è dubbio che la rincorsa sia iniziata da tempo, con il culmine delle ultime 5 gare, dove la Sampdoria è la squadra che ha fatto più punti (12) assieme al Venezia, uno in più della capolista Parma.
Un rendimento che fa ben sperare in vista della volata finale, considerando anche il rientro in organico di Borini, Verre, Benedetti e Murru, senza dimenticare i quasi pronti Pedrola ed Esposito.
Oggi la squadra riprende gli allenamenti. Intanto ieri l’ambiente blucerchiato è stato funestato dalla tragica notizia della scomparsa di Barone, dg della Fiorentina. Andrea Mancini, come osservatore, aveva lavorato con lui in viola e al Cosmos: «Ho avuto la fortuna e il piacere di condividere con lui due esperienze, a New York coi Cosmos e a Firenze. Due passaggi chiave per la mia crescita professionale, in cui il suo supporto si è sempre rivelato fondamentale. Per me è un giorno tristissimo. Non posso fare altro che porgere le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutta la Fiorentina».
https://genova.repubblica.it/sport/2024/03...39649/?ref=twhl
|
|