Sponsor e marketing blucerchiato

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    Il previsore "nevoso"

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    https://blucerchiando.com/2023/09/08/samp-...era-su-youtube/

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    Vorrei dipingere i miei giorni coi colori dei tuoi occhi

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    Vorrei dipingere i miei giorni coi colori dei tuoi occhi

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    Marco Caroli saluta i blucerchiati: “A 12 anni mi chiesero che cosa avrei fatto da grande. La mia risposta? Lavorerò per la Sampdoria”

    Genova. “A 12 anni quando mi chiedevano che cosa avrei voluto fare da grande non ho mai risposto “il calciatore”, come tutti. Avevo già avuto le mie tragiche esperienze da portiere e da guardalinee. Quindi la mia risposta era: lavorerò per la Sampdoria. Sogni“. Questo un brevissimo passaggio della lunga lettera con la quale Marco Caroli saluta la “sua” Sampdoria.

    Sì perchè quel sogno è diventato realtà infatti Marco Caroli è stato per anni risposabile dell’Area Marketing dei blucerchiati. Adesso non lavora più per la Sampdoria da un mese e mezzo (c’era già ai tempi di Garrone poi era andato via per una breve parentesi e poi rientrato) e per questo ha deciso di scrivere una lunga lettera per salutare tutto il mondo blucerchiato: “Anni 70’, Nonno Fulvio mi portava sempre a vedere “gli altri” in Gradinata Nord, tra gente incazzata che gridava di tutto ai suoi ed agli altri giocatori. Io non ci volevo andare, ma mi costringeva, perché aveva una missione, farmi diventare tifoso di quei due colori. Paura“.

    Ma galeotta fu la partita Sampdoria-Brescia della stagione 1979-1980, che terminò in pareggio sul risultato di 2-2. Fu la prima volta che Marco riuscì a vedere dal vivo i blucerchiati e da quel giorno: “…i miei colori saranno 6: blu bianco rosso nero bianco blu“.

    “Ma il 4 maggio 1980 gli amichetti di piazza Galileo Ferraris mi coinvolsero in una fuga da Alcatraz in salsa Marassina, poche centinaia di metri ci separavano dallo Stadio – prosegue – un quarto d’ora prima della fine delle partite aprivano le porte per fare defluire quelli che magari all’ennesima sconfitta (non eravamo proprio fortissimi in quel periodo) uscivano prima per evitare il traffico; e noi ci intrufolammo come dei ladruncoli fino a raggiungere il parterre della Tribuna. Emozione.

    La nostra testa arrivava a malapena all’altezza del prato, letteralmente dissestato. Li sopra i nostri eroi, ma soprattutto lui, Alviero Chiorri, con quella maglia larga in taglia unica, non come ora che se non calza perfetta sono lamentele (vero AT ?). La partita finisce 2-2, non succede nulla in quegli ultimi minuti, ma io so che da quel giorno i miei colori saranno 6: blu bianco rosso nero bianco blu. Si, 6 e non “solo” 4, perché i colori della Sampdoria vanno sempre tutti insieme, ognuno di loro ha una sua dignità ed una storia ben precisa. Colori“.

    “A 12 anni quando mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande ?” non ho mai risposto “Il Calciatore”, come tutti. Avevo già avuto le mie tragiche esperienze: da portiere e da guardalinee. La mia risposta era: “lavorerò per la Sampdoria”. Sogni”.

    Per 9 anni consecutivi Marco è stato un fedelissimo, non si è perso una partita della Sampdoria, sempre a fianco dei suoi beniamini che lo hanno ripagato vincendo lo scudetto nel 1991, l’anno della sua maturità: “Dai 13 ai 22 anni non mi sono perso una partita, sì, ho avuto l’onore di vivere tutta l’era della Samp d’Oro dal vivo, ho partecipato attivamente ad ogni successo. Mi sentivo di farne parte perché ero cresciuto insieme a loro. Nell’anno della maturità “vinco” lo Scudetto. Delirio“.

    “Alla fine dell’Università volo in Germania, sto li per 5 anni, non esiste ancora Internet. Sport+ fa vedere la sera della domenica alcuni highlights della Serie A. Vedo Chiesa che nel dicembre ’95 fa 8 goals in 4 partite. Tra cui una doppietta in casa con la Juve. La mia canzone preferita diventa “Lettera da Amsterdam”. Un emigrante che si chiede “Chissà com’è, adesso la domenica con lei. Qualche anno dopo, con i colleghi della comunicazione, decideremo di farlo diventare l’inno di ingresso campo delle squadre. Un filo che ci lega“.

    “Le vie del destino mi portano a lavorare nel calcio tedesco, ho a che fare con la Bundesliga, i maestri del marketing applicato allo sport. Imparo una disciplina che non conoscevo neanche, ma che mi affascina da morire. Il lavoro dietro le quinte a servizio di un brand che appartiene a migliaia, a volte milioni, di persone. Il marketing nel calcio è una missione: rappresenti il sentimento di una comunità, una
    responsabilità pazzesca. Responsabilità“.

    “Vado a lavorare in un’agenzia di Milano che lavora nello Sport Marketing, Havas Advertising. L’Amministratore delegato, mi dice che la loro persona di riferimento a Genova per seguire la Sampdoria ha dato le dimissioni. C’è da sostituirla immediatamente. È venerdì 9 gennaio 2004. Domenica pomeriggio c’è Sampdoria – Juventus, troppo casino, non riescono a farmi il Pass per entrare ma io voglio vivere la mia
    prima partita da “dentro”. Prima dell’ingresso in ufficio il lunedì successivo. AC, mio collega di Havas, mi da il suo Pass, “tanto a me conoscono”. Mi dice. Mi aggiro come nel paese dei balocchi per la Tribuna, sì, la stessa del 1980 solo un po’ più moderna. In campo con il 10 non c’è più Chiorri, ma Francesco Flachi. Realizzazione.”

    “A un certo punto un signore burbero, magro, serio, direi proprio incazzato, con una bellissima divisa elegante e lo stemma blucerchiato sul petto guarda il mio Pass e mi dice: “ma lei non è AC” E io “ ehm…no, sono un nuovo collega, devo iniziare da domani a lavorare nel marketing” e lui, serio e deciso, mi prende per un braccio e mi accompagna fuori dai tornelli !! Cacciato alla mia prima !! Il benvenuto da parte di AT. Serietà“.

    Ma non tutto il male viene per nuocere, chiusa una porta si apre un portone, che rimarrà aperto per 20 anni :”Pochi mesi dopo mi cade il mondo addosso – racconta Marco – Havas per cui lavoro come agenzia “rompe” con la Sampdoria. Ma il 1 luglio mi chiama il Direttore, Giuseppe Marotta: “Marco, vuoi stare qui con noi e dirigere l’area marketing ?” I sogni si avverano. Estate 2004, parte un’avventura che durerà 20 anni. Grazie Direttore!”

    “Circa 180.000.000 euro di sponsorizzazioni gestite, quasi 1000 partite vissute con coinvolgimento da tifoso e da direttore marketing, 28 partite europee vissute in panchina a tenere i rapporti con i delegati UEFA, l’emozione di vivere l’inno della Champions direttamente in campo, un Presidente eccezionale come Riccardo Garrone, tanti direttori sportivi, allenatori, collaboratori. E una guida che mi ha insegnato a lavorare. Grazie UM“.

    “Il marketing nel calcio è porsi al servizio del brand e dei suoi stakeholders principali, i tifosi. E tutelare i simboli principali del brand stesso. La Maglia più bella del Mondo. Ho partecipato alla creazione di più di 60 maglie da gioco della Sampdoria collaborando con alcuni tra i più grandi marchi dell’abbigliamento sportivo. Non ho mai avuto velleità stilistiche (quelle le lascio a NS, bravissima !) ma ho sempre voluto ed ottenuto una cosa: il Rispetto della Maglia più bella del Mondo. Grazie Asics, Kappa, Joma, Macron!”

    “Ho anche scelto nel 2014 di non fare parte del nuovo progetto post vendita da parte della Famiglia Garrone. Fin dal primo giorno non mi convinceva. Non ero solo, ma ad esporsi e a prendere decisioni drastiche fummo davvero in pochi, mentre molti festeggiavano perché finalmente i rami secchi erano stati estirpati”.

    Perché certi amori fanno giri immensi e poi ritornano: “Intanto si vinceva, si andava addirittura in Europa. E tutti ad esultare. Ma finché resiste un germoglio la pianta si può riprendere. Nel 2016 Alberto Bosco, persona con la P maiuscola, ci chiede di tornare ad occuparci del Marketing della Sampdoria. Non sarà semplice per le condizioni di contorno. Ma l’amore per la Sampdoria ci spinge a provarci. A difesa della Sampdoria. Ove possibile“.

    “Giugno 2023 sull’orlo del baratro. Alberto Bosco ed altre Persone riescono a tenere a galla la nave che stava affondando, tra loro un beniamino della mia gioventù che ora posso onorarmi di considerare un amico, Marco Lanna. La Sampdoria è viva, è salva, continua la sua storia. Una nuova proprietà all’orizzonte, entusiasmo, nuove idee. Ma la sensazione di avere chiuso un ciclo, la voglia di lasciare a chi ora guida la Nave la possibilità di scegliersi gli Ufficiali di fiducia che potranno accompagnarla verso porti sicuri. Giusto che la nuova proprietà abbia mano libera soprattutto in un ambito in cui è molto esperta“.

    “E un caro amico a prendere il mio posto, in bocca al lupo Luca Donati!! E a tutte le ragazze ed i ragazzi della sede che saranno una base forte sulla quale chi guida la società potrà appoggiarsi a occhi chiusi perché spinti da un amore infinito per la Sampdoria oltre che professionalmente di altissimo livello. Gli stessi che oggi magari non vengono valorizzati sono quelli che fino a pochi anni fa erano considerati un modello a livello nazionale. Modello“.

    Ma poi arriva il giusto tempo per tutto, anche per i saluti forse questa volta definitivi dal punto di vista lavorativo ma mai da quello del tifoso: “E’ arrivato il momento di risalutarsi Sampdoria, la storia insegna che le porte non si chiudono per sempre, ma il viaggio ora prosegue su altri campi, con due amici e guide che meritano il mio impegno e la mia dedizione totali nel proseguire un eccezionale lavoro fatto in questi anni. E con due “fratellini” con i quali basta uno sguardo per capirci ormai. Fratelli – conclude la lunga lettera – Verrò allo stadio a tifare Sampdoria, andrò in Nord ma tra “sei colori” unici e non solo due o cercherò di scroccare un invito (ma solo un paio di volte all’anno come da giusta regola!), e spero di non essere di nuovo cacciato fuori da AT, sempre pronto e ligio al dovere. A presto Sampdoria“.

    www.genova24.it/2024/04/marco-caro...mpdoria-381867/
     
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    A partire dalla sfida con il Südtirol, in programma domani, sabato, allo stadio “Ferraris” di Genova, le divise della Sampdoria presenteranno il brand Rendimax, il conto deposito di Banca Ifis, già main jersey sponsor blucerchiato dal 2021.

    Rendimax è il conto deposito a zero spese e con rendimenti annui lordi fino al 4% promosso dalla banca presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio, che ha posato per l’occasione con la nuova maglia insieme con il presidente doriano Matteo Manfredi.

    Rendimax costituisce il punto di contatto tra Banca Ifis e il mondo del risparmio. Portare il brand di un prodotto storico e vincente come questo sulle maglie della Sampdoria rappresenta un’evoluzione del rapporto tra la banca e il club che si consolida ogni giorno di più.

    Il cambio di brand sarà accompagnato, nei prossimi mesi, da una serie di iniziative proprio sui temi dell’educazione finanziaria, al fine di fornire a giovani e famiglie tutti gli strumenti utili per gestire nel migliore dei modi tematiche molto delicate come quelle dei propri risparmi.

    https://www.sampdoria.it/news/club/2024/04...ella-sampdoria/
     
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