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Venerdì 17 novembre è stato l’ultimo giorno di lavoro per i dipendenti della Sampdoria al quinto piano della torre B di Corte Lambruschini, in piazza Borgo Pila. Si chiude un’epoca.
Questa sede sarà ricordata soprattutto in questo ultimo anno per attese spasmodiche da parte di migliaia di tifosi, fino all’annuncio del fallimento evitato e poi la festa spontanea. Da lunedì 20 novembre è previsto il trasferimento in via Cavour 43-45, a Bogliasco, dopo la piscina, nella salita che porta a Casa Samp in una metratura circa doppia di quella attuale, con uffici divisi su tre piani.
Naturalmente la sede non è ancora pienamente operativa, come capita sempre in questi casi, con i soliti scatoloni negli uffici ed i primi giorni si prevedono difficili. Certamente dal punto di vista logistico, aumenta la possibilità di poter seguire maggiormente l’attività delle squadre, a partire da femminile ed U19, considerata la vicinanza con i campi.
La Sampdoria lascia Genova e certamente il fascino delle altre sedi sarà difficile da ritrovare. Dalla storica sede del n. 33 di via XX Settembre, a cui sono legati i successi dell’era di Paolo Mantovani, con i tifosi in piazza a festeggiare l’arrivo di grandi campioni, primo, fra tutti, Trevor Francis. C’è stato poi lo spostamento al Palazzo del Melograno, tra piazza Campetto e piazza Soziglia, nell’estate del 1996, con presidente Enrico Mantovani, un periodo breve. Nel dicembre 2002, infine, l’approdo a Corte Lambruschini, una location di rappresentanza e sicuramente prestigiosa.
https://genova.repubblica.it/sport/2023/11...asco-420634857/. -
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Scusate, ma chissenefrega. Se poi vogliono trovare l'escamotage per avere la sede a Genova per dei tifosi che hanno tempo da perdere va bene uguale. . -
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Avere la sede vicino al campo di allenamento non mi dispiace . -
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Un po' dispiace non avere la sede in città ma così smettiamo di pagare l'affitto a Ferrero, con quello non dobbiamo avere più rapporti . -
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Non sono molto pratico, ma via cavour 43-45 non si trova su Maps. . -
.Non sono molto pratico, ma via cavour 43-45 non si trova su Maps.
La sede è sopra la basko. -
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Quindi non è "sui campi" giusto? . -
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No é sotto! Dai campi non sono stati ultimati i lavori. Speriamo che riprendano prossimamente . -
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Tre sedi nella storia della Sampdoria, Pinuccia Sardella e i ricordi blucerchiati: da via XX a Corte Lambruschini. Le parole a Il Secolo XIX.
VIA VENTI SETTEMBRE – «Entrai nel 1975, come centralinista, in ufficio eravamo 3-4. Dopo i primi anni con Lolli Ghetti iniziò l’era di Paolo Mantovani. Il clima era famigliare, la sede era davvero casa. Si organizzavano cene. C’era lo studio del dottore Chiappuzzo che visitava i calciatori. Ogni sera passavano i giocatori con le famiglie. Lombardo e Cerezo erano delle macchiette, Mancini più riservato, Vialli estroverso. Ricordo quando Luca si presentò camminando in ginocchio ed entrò così nell’ufficio di Mantovani. Esilarante anche quando Mantovani e Borea fecero sentire la Boskov Dance a Vuja, ridevano come matti. Sul terrazzo presentavamo i campioni, con Francis si bloccò via XX. Come per la fila alle biglietterie per le gare di Coppa. Mantovani per farsi perdonare dei disagi, mandava fiori tutti nel palazzo».
ADDIO MANTOVANI – «Un mese prima della sua scomparsa si presentò di sera, eravamo pochi. Mani in tasca, entrò nel suo ufficio, osservava, poi si soffermò sui trofei. “Presidente, ha bisogno?”. “No, grazie. Guardo”: Poi andò via lentamente per le scale. “Presidente la aspettiamo, quando viene?” Alzò la mano per salutarmi ma non rispose, aveva il magone».
PALAZZO DEL MELOGRANO – «Bellissima, con gli affreschi, enorme, pure troppo. Lì i giocatori venivano ancora spesso, penso a Mihajlovic e signora ma i tempi stavano cambiando. Dagli stipendi consegnati a mano con gli assegni, si passò agli accrediti. C’era l’ufficio di Filippo Mantovani, che scovava talenti nel mondo. Enrico avrà fatto degli errori, ma per troppa fiducia, amava moltissimo la Samp. E negli ultimi tempi, ricordo le contestazioni».
CORTE LAMBRUSCHINI – «Meno affascinante ma più moderna, funzionale, ricordo l’ufficio di Marotta, la sala trofei. Quando arrivava Cassano si riconosceva dal vocione ma mi voleva bene. Poi non dimenticherò mai il giorno dell’arrivo di Ferrero, fu scioccante, le facce incredule, uno stacco così netto per chi aveva vissuto l’era Mantovani. Poi nel 2016 sono andata in pensione».
https://www.sampnews24.com/sampdoria-pinuc...i-meravigliosi/. -
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Vergognoso anche solo pensare che quel pagliaccio romano abbia percorso i corridoi della nostra sede. Che schifo. . -
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Ho visto le foto della nuova sede. Pensavo sinceramente che fosse una delle palazzine "sui campi" e avrebbe avuto senso. Sinceramente, vedere la sede della Sampdoria in una palazzina anonima di recente edilizia un pò di tristezza me la mette. E' proprio fuori contesto, anche dal punto di vista della "rappresentanza" immaginate un americano pieno di soldi che va li..Boh, saranno bravi i nostri a "vendersi". . -
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Pinuccia Sardella, ex storica segretaria della Sampdoria, ha ricordato i tempi in cui la sede del club blucerchiato era in Via XX Settembre a Genova. Ecco le sue parole rilasciate in un’intervista al Secolo XIX.
Con la nuova sede della Sampdoria, si chiude un'era per i blucerchiati. Chi ha attraversato varie epoche della società, e di conseguenza anche varie sedi e presidenti, è la storica segretaria del club genovese, Pinuccia Sardella. "Entrai nel 1975, come centralinista, in ufficio eravamo 3-4. Dopo i primi anni con Lolli Ghetti iniziò l'era di Paolo Mantovani" ha raccontato a Il Secolo XIX. "Il clima era familiare, la sede era davvero casa. Si organizzavano cene. C'era lo studio del dottor Chiapuzzo che visitava i calciatori".
Tanti gli aneddoti di quegli anni: "Ogni sera passavano i giocatori con le famiglie. Lombardo e Cerezo erano delle macchiette, Mancini più riservato, Vialli estroverso. Ricordo quando Luca si presentò camminando in ginocchio ed entrò così nell'ufficio di Mantovani per chiedergli di non essere ceduto". "Esilarante anche quando Mantovani e Borea fecero sentire la Boskov Dance a Vuja, ridevano come matti" prosegue la Sardella. "Sul terrazzo presentavamo i campioni, con Francis si bloccò via XX. Come per la fila alle biglietterie per le gare di Coppa. Mantovani per farsi perdonare dei disagi, mandava fiori a tutti nel palazzo".
A proposito di Mantovani, la storica segretaria ha un aneddoto da raccontare: "Un mesetto prima della sua scomparsa si presentò di sera, eravamo pochi. Mani in tasca, entrò nel suo ufficio, osservava, poi si soffermò sui trofei. "Presidente, ha bisogno?". "No, grazie. Guardo". Poi andò via lentamente per le scale. "Presidente la aspettiamo, quando viene?". Alzò la mano per salutarmi ma non mi rispose, aveva il magone".
Dopo Mantovani, cambio la sede, situata a Palazzo del Melograno: "Bellissima, con gli affreschi, enorme, pure troppo. Lì i giocatori venivano ancora spesso, penso a Mihajlovic e signora ma i tempi stavano cambiando. Dagli stipendi consegnati a mano con gli assegni, si passò agli accrediti. C'era l'ufficio di Filippo Mantovani, che scovava talenti nel mondo. Enrico avrà fatto degli errori, ma per troppa fiducia, amava moltissimo la Samp. E negli ultimi tempi, ricordo le contestazioni".
Con Riccardo Garrone, nel dicembre 2002, il trasferimento a Corte Lambruschini: "Meno affascinante ma più moderna, funzionale. Ricordo l'ufficio di Marotta, la sala trofei. Quando arrivava Cassano si riconosceva dal vocione ma mi voleva bene. Poi non dimenticherò mai il giorno dell'arrivo di Ferrero, fu scioccante, le facce incredule, uno stacco così netto per chi aveva vissuto l'era-Mantovani. Poi nel 2016 sono andata in pensione".
Edited by Laura Samp 1946 - 21/11/2023, 13:27. -
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Il mio primo abbonamento nel 1993 sono andato a ritirarlo nella sede di via xx . -
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Bei tempi,davvero sembrava di entrare in famiglia,che bei ricordi! . -
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Pinuccia Sardella, ex storica segretaria della Sampdoria, ha ricordato i tempi in cui la sede del club blucerchiato era in Via XX Settembre a Genova. Ecco le sue parole rilasciate in un’intervista al Secolo XIX.
Con la nuova sede della Sampdoria, si chiude un'era per i blucerchiati. Chi ha attraversato varie epoche della società, e di conseguenza anche varie sedi e presidenti, è la storica segretaria del club genovese, Pinuccia Sardella. "Entrai nel 1975, come centralinista, in ufficio eravamo 3-4. Dopo i primi anni con Lolli Ghetti iniziò l'era di Paolo Mantovani" ha raccontato a Il Secolo XIX. "Il clima era familiare, la sede era davvero casa. Si organizzavano cene. C'era lo studio del dottor Chiapuzzo che visitava i calciatori".
Tanti gli aneddoti di quegli anni: "Ogni sera passavano i giocatori con le famiglie. Lombardo e Cerezo erano delle macchiette, Mancini più riservato, Vialli estroverso. Ricordo quando Luca si presentò camminando in ginocchio ed entrò così nell'ufficio di Mantovani per chiedergli di non essere ceduto". "Esilarante anche quando Mantovani e Borea fecero sentire la Boskov Dance a Vuja, ridevano come matti" prosegue la Sardella. "Sul terrazzo presentavamo i campioni, con Francis si bloccò via XX. Come per la fila alle biglietterie per le gare di Coppa. Mantovani per farsi perdonare dei disagi, mandava fiori a tutti nel palazzo".
A proposito di Mantovani, la storica segretaria ha un aneddoto da raccontare: "Un mesetto prima della sua scomparsa si presentò di sera, eravamo pochi. Mani in tasca, entrò nel suo ufficio, osservava, poi si soffermò sui trofei. "Presidente, ha bisogno?". "No, grazie. Guardo". Poi andò via lentamente per le scale. "Presidente la aspettiamo, quando viene?". Alzò la mano per salutarmi ma non mi rispose, aveva il magone".
Dopo Mantovani, cambio la sede, situata a Palazzo del Melograno: "Bellissima, con gli affreschi, enorme, pure troppo. Lì i giocatori venivano ancora spesso, penso a Mihajlovic e signora ma i tempi stavano cambiando. Dagli stipendi consegnati a mano con gli assegni, si passò agli accrediti. C'era l'ufficio di Filippo Mantovani, che scovava talenti nel mondo. Enrico avrà fatto degli errori, ma per troppa fiducia, amava moltissimo la Samp. E negli ultimi tempi, ricordo le contestazioni".
Con Riccardo Garrone, nel dicembre 2002, il trasferimento a Corte Lambruschini: "Meno affascinante ma più moderna, funzionale. Ricordo l'ufficio di Marotta, la sala trofei. Quando arrivava Cassano si riconosceva dal vocione ma mi voleva bene. Poi non dimenticherò mai il giorno dell'arrivo di Ferrero, fu scioccante, le facce incredule, uno stacco così netto per chi aveva vissuto l'era-Mantovani. Poi nel 2016 sono andata in pensione".
Bellissimi ricordi, per fortuna è andata in pensione pochi anni dopo l'avvento del delinquente e non gli dobbiamo pagare più l'affitto..